“Non una sola parola, dunque, ma l’atteggiamento dell’animo, in quanto esso ha di più celato e profondo, potrebbe –se mai- far credere alla qualità di lucano del poeta venosino; l’accorata tristezza, pur nell’apparente sorriso delle labbra, la sottile e fredda afflizione del vero umorista, che è nelle sue parole; queste le due caratteristiche più vere della sua indole, che lo sollevano alla veramente leopardiana visione della morte universale” ( G. Fortunato, Rileggendo Orazio,1923).