Maria Regina Simonetti ripercorre gli anni della sua infanzia partendo dalla morte improvvisa della madre con cui ha avuto un rapporto di odio-amore, come capita alla maggior parte delle bambine che diventeranno donne portandosi dietro grandi sensi di colpa: per non aver amato incondizionatamente la madre e al contempo il rammarico per non aver avuto una madre diversa. Il libro, perciò è costituito da due filoni che si snodano parallelamente, ma legati da un filo rosso: da una parte c’è la descrizione di un sogno, spesso un incubo, e dall’altra un episodio dell’infanzia al sogno correlato. E’qui l’originalità ed è qui che ogni lettore “rischia” di scoprire qualcosa che lo riguardi o che lo inquieti.